ARRANCARE...
Passi già instabili e necessari di supporto e attenzione. Eppure quei piedini raccontavano coraggio e bellezza di una piccola creatura che iniziava la sua arrampicata verso la vita, un cucciolo d'uomo che arrancava davanti alle onde dell' amore, tra pericoli e sogni tutti da inventare.
Il suo arrancare fragile ma potente, delicato ma deciso sembrava insieme sia un grido di un eroe greco prima di gettarsi senza paura in una battaglia, sia una carezza che, in un momento di sconforto, ti rimette in carica alla presa dell'esistenza.
ARRANCARE...che verbo strano...indica la difficoltà del camminare, del procedere avanti, della fatica e del disorientamento di essere improvvisamente divenuto uno "zoppo" d'esistenza, dimentico ma atleta invincibile.
In quel bambino, nei suoi combattivi e tremanti piedini c'è un grande e rivoluzionario messaggio: di tanto in tanto, forse, l'ARRANCARE sulla strada della nostra esistenza è IMPORTANTE, anzi ASSOLUTAMENTE NECESSARIO. Rotolare, far fatica ad andare avanti, disperarsi, fermarsi sono gli unici momenti che permettono ad ogni essere umano di ricordare come usare i suoi piedi, le sue mani, i suoi occhi e quindi l'intero suo corpo ed anima nella maniera corretta. E qual è il giusto modo quindi?
Io direi che è questo: senza sosta, ma senza fretta! Ovvero, come diceva sempre qualcuno, PENSANDOCI, PREGANDOCI e PROVANDOCI. Tre fondamentali azioni che riescono davvero a fare dell'ARRANCARE un nuovo modo di CORRERE nella quotidiana esistenza.
1) PENSARCI: significa fermarsi e respirare. Attivare una riflessione che, spesso, si fatica a tenere accesa, eppure senza di essa neanche un muscolo del nostro corpo si muoverebbe! Significa dunque valutare ogni passo da compiere, guardare all'orizzonte e tremare di paura e di adrenalina. Significa guardarsi attorno ed afferrare la mano di chi, nel nostro arrancare, vuole ricordarci l'amore supportandoci e rotolando magari con noi. Pensarci è fermarsi per prendere aria a pieni polmoni e afferrare la tavola da surf di pensieri costruttivi di speranza e che ci fanno cavalcare e dominare ogni onda impetuosa. Pensare è tornare ad agire e scoprirsi "surfisti" nati che solo nell'arrancare, nel cadere nell'acqua o nella sabbia, ricordano davvero l'EQUILIBRIO DEI PENSIERI DELLA RINASCITA.
2) PREGARCI: vuol dire AFFIDARSI, credere che l'impossibile già esiste e quindi è possibile! Pregarci significa lasciarsi cullare dal mare, infastidire i piedi dalla sabbia, farsi spaventare dal vento e lasciarsi incantare da ciò che la vita può realizzare ogni volta. Significa LASCIARSI ANDARE per salvarsi e salvare, ovvero trasformare l'ARRANCARE in SALVAGENTE DI AMORE DI SGUARDI che redimono le volontà assopite. Pregarci è ACCORGERSI DI REALIZZARE L'IMPOSSIBILE ANCHE QUANDO ARRANCHIAMO E NON LO CREDIAMO POSSIBILE.
3) PROVARCI: significa SPINGERSI OLTRE SE STESSI, al di là di quelle che sono abitudini stereotipate, consuetudine, finta "normalità", vuol dire cadere, arrancare perché capaci di INTRAPRENDERE nuovi seppur vecchi passi, vuol dire urlare BASTA a "si è sempre fatto così" o al "è normale che sia così!". Provarci vuol dire CAMBIARE ROTTA perché per "entrare nel mare della vita" sono richieste soprattutto il coraggio e la consapevolezza di poter NAUFRAGARE e quindi l'INTRAPRENDENZA di RICOSTRUIRE LA PROPRIA IMBARCAZIONE E SALVARSI ma per davvero!
Dunque arranchiamo e non temiamo nulla!
Buona estate di "arrancamenti" sulle spiagge delle nostre vite difficili ma meravigliose, vuote ma in realtà piene di energie che si rinnovano costantemente.
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