TRINITA'

Ero a messa. Tutto al solito ma niente COME  al solito. Il sacerdote parlava di Trinità, mistero d'amore forza e fragilità. Io mi chiedevo come vederla incarnata nella nostra realtà. E poi...

Erano in due in prima fila: lui, un figlio preoccupato ma sereno, lei, una mamma da un fragile corpo di sedia a rotelle con un'anima invisibile ma presente e forte più del ferro o dell'acciaio. Mentre il sacerdote continuava la sua predica, lei tocca suo figlio mostrandogli un borsellino. È l ora di prendere una delle tante medicine della giornata. 

Il figlio tira fuori da uno zainetto una bottiglietta d acqua e aiuta sua madre a bere piano piano e a buttare giù quel "pensiero". Lei si guarda intorno come se si vergognasse, lui le dà una carezza. E io vedo quel mistero d amore. 

Non erano solo in due. Erano una trinità vivente: li avvolgeva l'amore, quel terzo che li rendeva luminosi e forti. Una medicina che era invisibile ma curava più di qualsiasi altro intruglio.
Siamo tempi d'amore, persi in una fitta realtà che divora e corrode, immobili su una "sedia a rotelle" di egoismi e inutilità. Occorre ripristinare il senso. Occorre "accarezzare" per tornare ad esistere. 
Trinità è riscoprire la carne dell'amore, vera medicina che cura con la potenza della fragilità di una carezza e vince. Sempre.





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Scrittura, alba dell'anima...

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