UNA TREMENDA QUIETE E LA SUA CONCHIGLIA

 

Ero al mare e mentre, distesa, leggevo il mio libro, un bambino mi è passato accanto con un secchiello pieno di conchiglie e, proprio una di queste, forse quella più ribelle, è caduta sul mio asciugamano. 

Era bella grande, dai colori ambrati e sfumati, e mi ha trasmesso subito forza ma, nel contempo, anche nostalgia...

Dentro quella conchiglia si poteva sentire il mare dell'esistenza, i ricordi di anime e occhi, di giornate di mare assolate o di temporali estivi trascorsi tra cornetti algida e hula hop. Sì, improvvisamente, come cadendo dentro quel guscio di mare, sono tornata indietro nel tempo. Da eterna essere umana altamente sensibile, subito mi è spuntato un sorriso commosso sulle labbra e, alla finestra dei miei occhi, si sono affacciate delle piccole lacrime, sedute con le gambe a penzoloni a battibeccare tra di loro. Era una bella sensazione che, con quella conchiglia tra le mani, mi faceva sentire viva. 

Pensando quindi e sorridendo nostalgicamente, poi ho poggiato la conchiglia sul mio asciugamano e, continuando ad osservarla, mentre la giornata di mare e relax proseguiva, è accaduto qualcosa di davvero incredibile...

Il bambino di prima, proprietario di quella ribelle conchiglia portatrice di sorrisi e nostalgia, mi è passato di nuovo accanto e, questa volta, vedendo la conchiglia e come riconoscendola tra le altre presenti nel suo secchiello, mi guarda e mi dice: "è mia!".

In quel momento, le lacrime a penzoloni alla finestra dei miei occhi si sono messe in piedi, iniziando a ballare abbracciate in una risata, e gli ho detto: "Ovvio! Ti è scivolata prima e, visto che mi ha detto che si era persa e, dato che io non ti trovavo più, ho pensato di tenerla al sicuro qui con me". E sorridendo gli ho riconsegnato la sua conchiglia.

Il bambino di circa 6/7 anni mi ha fissato titubante, poi ha aggiunto: "Ci sento il mare così come dice papà. Tu?" e, intanto, proprio la voce di un uomo chiamava a squarciagola "Noah che stai combinando?" e il bambino ha risposto: "Un attimooo". 

E ha continuato: "Ma secondo te si sente davvero il mare?" e io sono rimasta davvero spiazzata da quella sua domanda curiosa. Poi, vista l'insistenza del suo sguardo che pretendeva una qualche risposta e la voce del padre che continuava ad urlare, ho affrettato i miei pensieri e le mie parole e gli ho risposto: "Forse dentro si sente anche qualcos'altro..." Il bambino, Noah, mi ha riguardato incuriosito. Poi, correndo prima dal padre per un attimo e dicendogli che stava giocando con me, è tornato a sedersi sulla mia sdraio e si è messo la conchiglia all'orecchio.

Dopo poco mi ha detto: "Si sentono anche i suoni intorno, tipo le chiacchiere delle persone oppure tipo il rumore del vento..." e poi ha aggiunto "ora mi sto ricordando di quella volta con mio cugino..." ed è scoppiato a ridere. 

In quel momento io ho capito cosa pensare, cosa dire...

"Anche a me ha ricordato cose di quando ero bambina, ma anche di qualcuna più recente...forse il rumore del vento che c'è dentro ci fa camminare avanti e indietro nel tempo" e lui entusiasta , come un maestro davanti alla sua allieva, mi dice: "Allora non è il rumore del vento...". 

Ci siamo fissati entrambi come scavandoci dentro o forse, era lui che mi ha perforato e risvegliato l'anima con la sua piccola ma dirompente luce. E così con una limpidezza tutta sua, ha aggiunto: "Sì, non è il rumore del vento, è quello del cuore..."

E davanti al mio volto senza parole ma di sola meraviglia, è poi arrivato suo padre agitato. Mi ha chiesto scusa e io ho scosso la testa dicendo che non c'era nessun problema. L'uomo ha poi detto: " Mi sa che abbiamo sbagliato a chiamarlo Noah che significa ristoro, momento di quiete che rigenera... lui è un uragano tremendo!". 

Ridendo poi mi hanno salutata e sono andati via nel sole, nella quiete tremenda della loro bellezza.


Quella quiete di quel bambino mi ha ricordato del mio cuore e di cosa esso contiene a spasso nel tempo tra fatiche e gioie...mi ha ridestato, tranquillizzato e rinvigorito.

Vi auguro di incontrare tanti "Noah" e di riprendere in mano i battiti dei vostri cuori e camminare, camminare senza sosta...

<3






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