IL CARCERE DELLA SCISSIONE E LA LIBERTA' DELLA LUCE

Scissione è separarsi, dividersi, allontanarsi...la scissione è un processo rivoluzionario ma che porta con sé il passo lento e delicato della potenza della fragilità. Quando penso a questa parola mi viene sempre in mente l'immagine di un puzzle: dissociazione di piccoli pezzi che, lontani, si appartengono continuamente in quell'intero che ha perso il senso dell'unità tra realtà e finzione.

Ma la scissione è qualcosa di assolutamente profondo...l'essere umano è un puzzle fatto di tante piccole parti, diverse, chiare o confuse, contrastanti o armoniche. Siamo composti della capacità di attuare contemporaneamente funzioni diverse, di attivare mille abilità uniche e opposte, eppure, alle volte, in determinati e determinanti momenti esistenziali, non siamo in grado di integrare, di ricomporre quotidianamente il nostro puzzle interiore. Così rimaniamo frammentati, scissi, arenati alla ricerca di quella unità che è un sé che persiste ma dondola, che non riesce ad affidarsi ma ha paura, che è consapevole ma ha bisogno di uno schiaffo d'amore.

Ma è proprio da questo essere frammentati che dovremmo ripartire...come? Trovando una calamita che possa ricordare a quei piccoli pezzi di puzzle scombinati ma appartenenti l'uno all'altro come tornare a riavvicinarsi, a non aver paura ma a fidarsi di quel flusso interiore che li sprona a cercarsi per riabbracciarsi...
Ma dove è questa calamita che risolve la scissione? E, soprattutto, cosa è?

La calamita che risolve la scissione illuminandone però, al contempo, il significato profondo e necessario, è la luce. Non una qualunque, non quella del sole...la luce di cui parlo è quella contenuta nei nostri occhi, quella che ci coglie all'improvviso davanti allo specchio distrattamente, quella che, anche quando è spenta, si fa sentire dentro con voce fievole, battiti di cuore o lunghi respiri affannati o lenti, e ci ricorda che siamo vivi. Quella luce è la calamita che risolve la scissione, l'unica strada per ritrovare un sé frammentato e che ha bisogno solo di ricordarsi della legge dell'amore.

Riattivare la propria luce degli occhi ha però bisogno di sacrificio e forza di volontà, di carezze e schiaffi, di passi avanti e cadute...alla fine ci accorgeremo che in quei pezzi di puzzle divisi, ribelli, scombinati, proprio in quella scissione che devasta mente e corpo, incapaci di armonia e tranquillità, proprio in quella "dis-perazione" vi è sempre stata quella luce che, continuamente, anche se magari alle volte in maniera meno incisiva, trascriveva, sottolineava e sussurrava a quel sé scisso la legge dell'amore. Qual è ?

Questa legge è quella trascritta in noi dal primo giorno, dall'inizio dei nostri battiti del cuore, dal respiro che ha dato inizio all'avventura delle nostre vite. è una legge trascritta dalla luce che ci portiamo dentro e che quindi siamo, una luce che è flusso di potenza e fragilità, quella che connette e riconnette continuamente le nostre identità anche quando disperate perché perse in una scissione profonda, in una disarmonia che è lotta ma bellezza, che è vita che ha bisogno di schiaffi d'amore per superare i limiti della scissione e, senza paure, per aggrapparsi alle rocce e resistere alla valanga. 

è questo che prescrive la legge dell'amore e bisogna trovare continuamente il modo di ricordarsene e tornare a rispettarla, altrimenti la calamita, quella luce dei nostri occhi che risolve la scissione, non ricollegherà mai più i pezzi di puzzle frammentati di un sé che ha bisogno solo di oltrepassarsi e rinascere. 


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