RIBELLI
Ribelle è un termine che, etimologicamente, significa "che ricomincia la guerra", colui che dopo un momento di resa, sosta, confusione o stanchezza, si rialza, abbraccia le sue "armi", respira e ricomincia la sua battaglia. Ribelle è dunque chi non si arrende, chi ha il coraggio di non conformarsi, ma anche colui che oltrepassa consuetudini e che, spesso, non rispetta le regole, che è indifferente alle "autorità", che rifiuta ogni consiglio oppure ogni dovere o, addirittura, inconsapevolmente, ogni diritto.
In questi giorni sto conoscendo tanti piccoli e grandi RIBELLI, ne sto imparando a poco a poco i nomi e le caratteristiche d'esistenza, scivolando attraverso i lineamenti dei loro volti, intravedendo le camere segrete dentro i loro occhi, cercando di iniziare a tirar fuori il linguaggio misterioso dei loro cuori, intrappolati dietro le sbarre di apparenze che hanno bisogno solo di carezze sincere ma anche di altrettanti preziosi "schiaffi" di ripristino.
RIBELLI che, tra fatica e speranza, hanno tanto da dire, tanto da insegnare a chi di questo termine ha dimenticato la radicalita' e ne fa solo continua lamentela o disperazione...
Proprio, parlando con uno di questi RIBELLI, mi è venuto in mente come ogni cosa NON ACCADA MAI PER CASO e questi "miei" ribelli ORA NON SONO UN CASO... ANZI, SONO PORTATORI DI BELLEZZA, RABBIA, FATICA, CONFUSIONE, FORZA DIROMPENTE, VENTO NUOVO, FRAGILITà RINNOVATA MA POTENTE, VOGLIA DI ESSERE, VOGLIA DI DORMIRE E NEL CONTEMPO DESIDERIO DI SOGNARE E FARE.
Tra aspetti da migliorare e momenti di crescita delicati, preziosi e difficili, c'è tanto da imparare da questi RIBELLI da cui la società o, forse, l'intera umanità deve ripartire....
Innanzitutto essi insegnano la NON INDIFFERENZA, ovvero, anche se spesso distratti, strafottenti o riversati sul banco a dormire, i RIBELLI non sono mai assenti, sono continuamente vigili...difatti, anche se tralasciano numeri di pagina, formule chimiche o date storiche, la "radice" di ogni cosa, gesto o momento, non li sfugge mai. La radice ovvero il senso profondo, la verità che vedono e che, a loro modo, poi gridano e difendono.
Poi, questi ribelli sono maestri di COSCIENZA VIVA. Cosa significa? Significa che, tra mille errori, soddisfazioni o rinunce, essi sono particolari narratori di storie che hanno a che fare con il MONDO RACCHIUSO DENTRO ANIME E CORPI e che, dell'esterno, fa un involucro di plastica pesante ma che, di certo, con il tocco giusto, può essere sempre sollevato. Questi RIBELLI parlano sempre di ciò che hanno dentro anche quando sono in silenzio: sbuffano, rispondono a tono in modo alle volte inopportuno, fanno battute, si perdono di fronte al vetro di una finestra, non studiano, ma NON SONO VASI VUOTI, anzi, ADDITANO UNA PIENEZZA DI SUSSURRII DI STORIE solo da tornare ad ascoltare con molta attenzione, delicatezza ma necessaria forza.
Infine, se a questi ribelli viene data la possibilità, essi possono anche ricordare al mondo la SENSIBILITà , in che modo? In una modalità che è caratteristica di questa generazione: APPARIRE VENTO CHE SCUOTE ED ESSERE FOGLIA FRAGILE CHE SA ACCAREZZARE E HA BISOGNO DI CURE. E di questo ne ho visto la realtà: davanti ad un ragazzo con disabilità, i tanti "ribelli" hanno trasformato un momento per lui estremamente difficile in una scoperta di nuovi sorrisi. Li guardavo e, semplicemente, nel parlarsi erano foglioline fragili e potenti capaci di carezze che dell'autunno appena giunto facevano primavera mai arresa.
ESSERE RIBELLI, essere ri- Belli, belli di nuovo, architetti ribelli e puntigliosi di una vita da costruire. ESSERE RIBELLI è rinascere nella bellezza di una speranza autunnale che è sussurrante racconto primaverile da tornare ad ascoltare, indirizzare tra "schiaffi di carezze" e provare a far fiorire giorno dopo giorno...
Buona ribellione di rinascita e costruzione.
Un piacere leggerti
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