CATENE

Viviamo intrappolati in catene senza alcuna consapevolezza. Catene che sono sguardi, persone, situazioni, confusioni, problemi, speranze, gioie, dolori, conoscenze e imprevisti...

Le catene ci intrappolano, ci bloccano ma, paradossalmente, ci fanno andare avanti, ci fanno riscoprire un nuovo tipo d'esistere.

Le catene quindi liberano l'anima...ma come è possibile?



Il CICLO DEI PRIGIONI del grande Michelangelo è l'immagine che rappresenta meglio la liberazione di un'anima che sogna e di un corpo fragile e forte immerso in una quotidianità difficile.  Ognuno di noi difatti si libera soltanto attraverso delle "catene d'esistenza".

Michelangelo ha volutamente "non finito" i suoi prigioni per trasmettere un messaggio: il "finito", ovvero l'anima, la luce vera di ognuno, emerge da sé soltanto all'interno del marmo che rappresenta appunto quanto, alle volte, la vita sia un muro duro su cui si sbatte continuamente la testa fino a che, inaspettatamente, si crea una crepa e la luce esplode...

Siamo tutti "prigioni" intrappolati in un marmo che soffoca ma che se scolpito dall'interno dalla luce della forza commista alla fragilità che ognuno di noi è, può dar vita a capolavori d'esistenza che rinasce quotidianamente.

Le catene e il marmo soffocante sono vie d'accesso alla riscoperta della luce interiore. eppure fatichiamo...eppure non sappiamo cosa siamo o cosa possiamo essere...eppure non apprezziamo più nulla...eppure non esistiamo più ma sopravviviamo come prigioni che, però, rimangono sempre intrappolati perché incapaci di attivare la loro luce interna per illuminarsi ed illuminare.

Come ricordarsi di lei ed attivarla?

Riprendendo in mano lo scalpello della vita e ricominciare a modellarsi con forza e al contempo fragilità, per far emergere la figura intera a poco a poco di quel "prigione" che siamo e che ha bisogno solo di uno scalpello che possa perforare il marmo con la sua potenza trasformativa....

Tale scalpello è quello dell'amore. l'unica forza fragile che ha l'immenso potere di salvare e rimodellare opere d'arte d'esistenza, "prigioni" che riscoprono la luce per fare delle marmo e delle catene, strada per fuoriuscire, per rifiorire alla stessa vita.





Commenti

  1. A volte si ha la sensazione di soccombere e si rinuncia al desiderio di risplendere o forse , più semplicemente, non si riesce più a crederci.

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Scrittura, alba dell'anima...

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